martedì 7 ottobre 2025

Il potere trasformativo della lettura

Come la lettura mi ha cambiata per sempre


Nel tempo, i libri sono diventati i miei compagni di viaggio più fidati. A molti ricordi e periodi della vita ho associato un libro. Ogni storia letta ha lasciato un segno, ha parlato a una parte di me, accompagnandomi nella crescita e nei cambiamenti.

Le prime letture: "Cuore" e la scoperta dell'emozione


Alle scuole elementari ricordo il mio primo vero incontro con la lettura: Cuore di Edmondo De Amicis, un regalo di mamma.
Mi incuriosivano le vicende di Enrico, le lettere dei suoi genitori, la bontà di Garrone, la cattiveria di Franti, e il coraggio del piccolo tamburino sardo.
Era un mondo di valori semplici ma profondi, eppure la mia relazione con i libri non era ancora amore.


                                                  
                                  

La paura di leggere ad alta voce 


Durante gli anni della scuola elementare, un metodo educativo poco empatico ha spento in me la curiosità. La maestra ci faceva leggere ad alta voce e, su un tabellone appeso al muro, c'era una classifica con in nomi di chi "leggeva meglio".
Forse pensava che la competizione potesse motivarci, ma per me è successo il contrario: ho letto peggio e ho iniziato quasi a odiare i libri.


Il caso...o il destino: Oriana Fallaci e la svolta


Un pomeriggio d'estate, nei primi anni delle superiori, mi annoiavo. Ho curiosato nella libreria di mio fratello e ho scelto un libro a caso, o forse no: Insciallah di Oriana Fallaci.
Era enorme, o almeno così lo vedevo, più di 600 pagine. Ero convinta che non l'avrei mai finito. Invece, pagina dopo pagina, mi sono ritrovata catapultata nella guerra del Libano, tra esplosioni e vite spezzate. Beirut mi sembrava così vicina.
Quel libro mi ha cambiato la vita: da allora non ho più smesso di leggere. Ogni storia è diventata un viaggio, ogni personaggio una parte di me.

Come diceva Umberto Eco,

  "Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita. Chi legge, avrà vissuto 5000 anni."



"I pilastri della Terra" e il crollo della mia cattedrale



Ci sono libri che restano legati a momenti precisi della vita.
Per me, uno di questi è I pilastri della Terra di Ken Follet.
Ricordo che, mentre immaginavo Tom intento a costruire la sua cattedrale, senza neanche accorgermene ho letto fino alle tre di notte, trascinata dalla bellezza e dal significato di quella storia.
Ma quella mattina la mia "cattedrale" è crollata per sempre: mia madre è morta improvvisamente.
Da allora sono passati più di vent'anni e non sono più riuscita a leggere un libro di Follet.
Quel dolore si è intrecciato a quelle pagine, rendendole parte indelebile della mia storia personale.


Il Conte di Montecristo: la forza della compassione


Tra i tanti libri che mi hanno lasciato un insegnamento profondo c'è Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas.
Mi ha insegnato che la via d'uscita non è la vendetta, ma la determinazione, e che qualunque cosa accada, non possiamo smettere di essere compassionevoli. Non possiamo, e non dobbiamo, sostituirci a Dio.
Un romanzo geniale, che parla di perdono, riscatto e umanità.



Il Dono del silenzio: imparare a stare nel presente


Più recentemente ho scoperto Il dono del silenzio di Thich Nhat Hanh, che mi ha insegnato ad ascoltare i rumori della mente, ad accoglierli e a restare nel presente.
Un libro che non si legge soltanto, ma si vive.

I libri come medicina per l'anima


Per ogni momento, triste o felice, c'è sempre stato un libro accanto a me.
La lettura ha avuto un potere trasformativo: apre mondi, guarisce ferite, accende la consapevolezza.

Ogni medico dovrebbe prescrivere almeno un libro al mese.
Se si eccede nelle dosi, non ci sono controindicazioni: solo crescita, libertà e nuove vite da vivere.



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